L’associazione del D.L.F. ha una storia piuttosto remota anche se nella città di Cosenza non sempre ha avuto l’attenzione che essa meritava. L’Associazione Nazionale Dopolavoro Ferroviario risale infatti al 25 ottobre 1925 quando, un “regio decreto legge” ne sancisce la formazione. Si pensi per qualche istante soltanto ad i treni di quei tempi, al lavoro durissimo dei ferrovieri, al fatto che i mezzi di trasporto, quali ed esempio le automobili, erano ancora abbastanza elitari per essere alla portata di tutti, di conseguenza i treni erano un po’ il mezzo di trasporto di chiunque, abbienti e meno abbienti, permettendo la possibilità di raggiungere luoghi diversi a centinaia di chilometri di distanza in tempi relativamente brevi. Grandi responsabilità, allora come d’altra parte anche oggi, vertevano su quegli uomini che di arrivi e partenze erano i testimoni continui. L’idea che si pone alla base dell’Associazione del Dopolavoro è quella di riunire i ferrovieri, al di fuori dell’orario lavorativo, insieme alle loro famiglie, dando loro la possibilità di ritrovarsi e vivere diverse esperienze non limitate al mondo del lavoro ma esperienze di natura sportiva, culturale e dando vita anche alle prime forme di turismo organizzato. L’idea permane, anzi si fa spazio sempre più nel Dopolavoro della città di Cosenza che sembra stia mantenendo promesse ed obiettivi prefissati dal suo presidente Carlo Totera e dai membri del Consiglio solo qualche mese fa, in una delle prime assemblee a seguito delle elezioni per la scelta del nuovo presidente dell’Associazione. Far rinascere un piccolissimo spicchio di città ma soprattutto far conoscere alla gente l’esistenza di un’Associazione all’interno della nostra città che ha interessi a largo raggio. A tale proposito si vuole ricordare il primo concorso internazionale di poesia “Binario InVerso”, pubblicato sul neo-blog del D.L.F. di Cosenza all’indirizzo http://dlfcosenza.blogspot.com/. Il concorso è indirizzato a tutti coloro che amano scrivere poesie, la partecipazione è aperta non solo ai singoli ma anche alle scuole i cui alunni possono partecipare in gruppo. L’attenzione per le proprie origini e la propria cultura è messa in risalto dall’apertura del concorso verso la poesia non solo in lingua italiana ma anche in vernacolo. Nessuna quota di iscrizione ma premi in denaro per i vincitori, suddivisi in due categorie tra ferrovieri, figli o coniuge di ferrovieri e il resto dei candidati. A tutti sarà consegnato un attestato di partecipazione.
Fabiola Cosenza
Fabiola Cosenza
Da Parola di Vita (Anno 2 n°23, 17 settembre 2009)